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Hamid Grandi album Corde is a must listen for anyone. The Italian singer/songwriter/guitarist has created an album that will appeal to the masses regardless of whether or not they know a word of Italian. This is an album that transcends any language barrier.
Nine songs make up Corde and there isn't a bad song to be found here. This album is an example what happens when great lyrics and fabulous melodies get together. When you add a voice like Hamid's to the mix, the result has to be perfection, and it is.
The music of Corde speaks for itself. The songs aren't what you'd expect when the label acoustic is attached. Sure the acoustic guitar is the prominent instrument on the album, but there is so much more to this album than just the guitar.
Alessandro Santaniello joins Hamid on the album playing cello. His contribution gives the album that special something that sets it apart from the rest. In some songs like "Lola" the cello adds a little bit of romance and in others like "Il Criceto" it adds a fun gypsy like sound to the song. "Il Criceto," is by far the most spirited song on the album. The cello adds that old world quality.
Alessandro's cello takes center stage on "In Cielo E In Terra." The opening chords are all cello and from there on, the instrument demands your attention. Hamid's vocal, which is superb even takes a backburner at times to Alessandro's playing. Two words, cello solo. That isn't something that should get listeners excited, but in this case it should.
"Casomai" opens the album. The song is very folksy and fun. It is the type of music that gets you moving. As lively as "Casomai" is "Questestate" is slow. This song proves that French isn't the only language of love. Hamid's voice is so smooth, that is hard not to get warm fuzzy feelings when this song is on.
"Insieme Insieme" is a perfect pop song. The melody will remind American listeners of John Mayer. The "La la las" make this one of the songs that English speaking listeners will be able to sing along to, although with the catchy melody, there will probably be plenty of people trying to sing along with Hamid.
"Click" is another fun, pop sounding track. The opening spoken word is a very strange touch. This song has great percussion. Hamid's vocal is fun and at times a little cheeky. When he rolls his r's, there's bound to be some swooning from the female population. The song has the spirit of Donovan's material from the late 60s.
"Quand'è Miracolo" closes out Corde. It brings the album full circle. "Casomai" was lively. This track is slow and haunting. It is quite a contrast coming after "Click."
Corde is a perfect mixture of fast fun tracks and ballads that tug at the heartstrings. No matter what your listening preference there's something to love on this album. The songs have such life to them that those of us without knowledge of Italian, will be wishing to be bilingual.
Corde is a listening experience not to be missed. Hamid Grandi should be a musician/songwriter that the world should know about. The strength of the songs on this album should put his name out there.
Hamid's album is a feast for the ears and a wonderful edition to anyone's music collection. No matter what language you speak, Corde will be memorable listen, because good music speaks its own language. If you want to describe this album in one word, that word would have to be "perfetto."
Review by Andrea Guy
Rating: 5 Stars (out of 5) - Andrea Guy
"Corde" è il nuovo album del cantautore Milanese "Hamid Grandi", un lavoro completamente autoprodotto registrato e mixato presso il "Giro Studio" di Milano (mastering, tastiere e programmazione: Giovanni Rosina) che vede la partecipazione del violoncellista Alessandro Santaniello. L'album contiene nove canzoni di musica "leggera". L'amore è il sentimento che prevale, lo fà in tutte le sue sfumature: amore a pagamento, amore per la vita descritto attraverso l'insofferenza di non poterlo raccontare, amore per una nuova vita e amore per l'amore stesso! "Corde" è un progetto interessante soprattutto dal punto di vista musicale Hamid dimostra di saperci fare col la chitarra e la preziosa collaborazione di Santaniello attraverso il violoncello "abbellisce" le canzoni donando loro sfumature espressive e colorite.Tra le migliori troviamo "Casomai" la prima del cd, "Il Criceto" e "Quest'estate" differenti tra loro però tutte intense dal punto di vista interpretativo. "Casomai" è musicalmente superlativa, buona la sintassi musicale tra chitarra e il violoncello ma soprattutto eccellenti l'interpretazione alla "Baccini tipo donne di Modena" e il testo."Il criceto" invece ha un ritornello interessante, e dal punto di vista ritmico si differenzia dalle altre canzoni, i virtuosismi sono tanti, dall'arpeggio della chitarra agli abbellimenti del Violoncello per poi finire con un gong finale che ci sta tutto.Infine "Quest'estate" due chitarre si sovrappongono dando vita ad un arpeggio dolce, sonorità profonde raccontate nel testo in modo magistrale dalla voce espressiva di Hamid."Corde" è un album interessante adatto soprattutto a chi ama la musica "Leggera" e Cantautorale, Hamid dimostra di avere doti importanti, mancano canzoni che possano "spezzare" e aumentare la longevità però nel complesso il mio giudizio è ampiamente positivo. - L. Di Michele - FreeSoundMagazine
Hamid Grandi and the Seven Quartet è un progetto cantautorale che gravita attorno alla figura del cantante-chitarrista Hamid Grandi. Il gruppo nasce a Milano nei primi mesi del 2002 e si dedica esclusivamente alla realizzazione di brani originali (di cui H. Grandi è autore) e all'arrangiamento degli stessi, cui tutti gli elementi della band prendono parte. Tutti gli elementi del Seven Quartet sono strumentisti di ottimo livello arrivati a questo progetto dalle più diverse esperienze musicali. In concerto, molto spesso, alla formazione viene aggiunto un sassofonista di immenso valore: Rocco Bruno. Tutti i brani sono proposti con sonorità acustiche, e i testi delle canzoni sono esclusivamente in italiano. Data la notevole esperienza live di tutti gli elementi della band, lo spettacolo presentato risulta sempre di grande spessore. Nel maggio 2002 partecipano alla rassegna di musica d'autore "Scrivendo Canzoni", patrocinata dal Comune di Sermide e dalla Provincia di Mantova, conquistando il premio "Massimo Gorni" per la migliore musica. Nell'ottobre 2002 prendono parte al concorso "Operazione Musica", indetto dalla 'Jungle Sound Station' di Milano e patrocinato dal Comune di Milano, e vengono scelti per realizzare un EP. Capitano molto spesso esibizioni in qualità di ospite in svariate rassegne cantautorali, tra cui il "Caravanserraglio" a Milano.
Hamid Grandivoce, chitarra acustica e armonica a bocca; Marco "Garrincha" Castellani, basso: Simone Valbonetti, chitarra acustica ed elettrica; Sandrino Santaniello, violoncello; Cristiano "Manuel Fangio" Bacherotti, batteria - mtv.it
Dimenticate, se potete visto il nome, la storia del crogiolo di culture, della contaminazione tra civiltà e suoni: Hamid Grandi di straniero ha solo il nome «e per la verità anche il cognome che da quanto ne so andrebbe letto Grandì, alla francese, visto che mio papà è algerino. Se n' è andato con la decolonizzazione e da oltre 40 anni vive qui, si è sposato con un' italiana e lavora per una ditta di trasporti». Così Hamid, 29 anni fa, è nato a Milano. E l' arabo per lui è arabo davvero, neppure lo sa leggere, «che vergogna». E anche musicalmente non ha tra i suoi idoli Khaled o Youssou N' Dour, «semmai la Dave Matthews Band, il primo Springsteen fino a Born to run, Ben Harper, Nick Cave e Massimo Bubola». Ecco, il vecchio (ma sempre grande) Cavaliere Elettrico: un riferimento che spiega davvero parecchio di Hamid. Basta ascoltare quel che ha inciso, che finora è un Ep, Nonostante tutto, uscito l' anno scorso: pop rigorosamente acustico, arioso, semplice ma frutto di una lunga ricerca, di un lungo lavoro di forbici, colla e lima, arrangiamenti di presa immediata ma molto complessi, testi intelligenti e originali. «Oddio, magari anche troppo originali, alle volte. Di parlare di amore non sono capace, scado nella banalità e vado fuori tema come mi capitava a scuola. Preferisco andare alla ricerca di temi particolari, e così mi succede di diventare un po' visionario». Caronte, per dire, racconta di un traghettatore, ma non di anime, di immigrati clandestini in cerca di un futuro migliore, e dei suoi tormenti interiori. Alcatraz, invece, di un carcerato che scappa dalla cella, ma per andare in un' altra ala della prigione a terminare il dipinto a cui sta lavorando. E Di notte di un kamikaze palestinese che si fa saltare in aria. L' anima araba che torna improvvisamente allo scoperto come un fiume carsico? «Ma no, è solo il racconto di un tormento interno. L' avrebbe potuto scrivere anche uno svedese. E poi io non giustifico un bel nulla, cerco solo di capire cosa si può pensare in certi momenti». Non è di primissimo pelo, Hamid, ma con la sua band, il Seven Quartet, suona da poco, solo un paio d' anni, «prima, solo studi di chitarra classica iniziati a 8 anni perché un vicino di casa me la mise in mano e mi innamorai subito. E il classico piano bar, con un mare di canzoni altrui e due o tre mie, le prime cose che scribacchiavo, infilate di straforo a metà serata, quando la gente magari si distraeva un po' e smetteva di chiederti Battisti e Ramazzotti. Col gruppo ci siamo trovati tardi ma è stata intesa immediata: con la chitarra di Simone Valbonetti, il violoncello di Sandrino Santaniello e soprattutto il basso di Marco Castellani detto "Garrincha", che è la persona con cui più di tutti scrivo gli arrangiamenti». Manca, al momento, il batterista: «Cristiano Bacherotti se n' è andato da poco, stiamo cercando un' altra soluzione ritmica. Ma siamo in attività lo stesso: in concerto si unisce spesso il sassofonista Rocco Bruno, che ci regala sonorità nuove». Seguito da un' agenzia, la Nyberg, che ha come produttore artistico l' ex bassista dei Simply Red Tony Bowers, Hamid però non è ancora riuscito a fare della musica un lavoro: «La scuola l' ho mollata dopo la maturità di ragioneria, da allora ho fatto tanti lavoretti. Al momento sono in un call center, un servizio informazioni. Ma spero di poter presto passare al vero professionismo». Speranza che va di pari passo con quella di incidere il primo vero album: «Qualche contatto c' è, speriamo di concretizzare in fretta. Credo di avere le mie carte da giocare». Carte che comprendono, ad esempio, i vari riconoscimenti già ottenuti dagli addetti ai lavori in soli due anni: l' invito ad "AcrobaticiAnfibi", la rassegna tuttora in corso voluta dal sito dedicato alla musica d' autore www.bielle.org, e diversi successi nei concorsi per giovani. L' Ep, per esempio, è stato realizzato grazie al primo posto, due anni fa, alla rassegna "Operazione Musica" indetta dalla Jungle Sound Station assieme al Comune di Milano. E nel 2002 Hamid e Quartet hanno vinto anche il premio per la migliore musica a "Scrivendo Canzoni", di Sermide, nel Mantovano. Il colpo più prestigioso è dello scorso anno: il successo a "Un' avventura", il premio che il Comune di Molteno ha creato in memoria di Lucio Battisti. «Belle soddisfazioni: voglio che ne seguano altre, ma senza fretta, devo meritarmele. Io sono uno che sa aspettare». Saggia posizione. «Ma devo tenere fede al mio nome: Hamid significa "saggio" in arabo, almeno questo lo so». - La Repubblica - Luigi Bolognini
Partiamo da un assioma inoppugnabile: Hamid Grandi ci sa fare. Non c’è dubbio che il suo punto di forza sia tutto in una invidiabile attitudine nell’imbastire canzoni facendo ricorso alla sola arma della semplicità. Una virtù a disposizione in quantità industriale a tutto lo scibile umano, ma dipende da come e quando la si usa. Ed il cantautore di discendenze maghrebine (almeno così crediamo, visto che il nome di battesimo non lasci presagire certo origini anglosassoni), in queste quattro canzoni dimostra che, in quanto alla succitata semplicità, non scherza. Accaparrandosi, peraltro, il merito di fonderla, con rara abilità, ad un pop acustico mai melenso e, senza dubbio alcuno, di ottimo spessore. È tutta qui la cifra stilistica di un cd che, sia pur nella sua brevità, riesce a rendersi affascinante.
Funziona tutto in questi tredici minuti abbondanti: assecondato da una band, la Seven Quartet, che sembra essere stata disegnata apposta per lui, Hamid Grandi, con l’aiuto basilare degli arpeggi di una chitarra acustica e dall’accattivante violoncello di Sandrino Santaniello, disegna affreschi delicati, affollati di storie soavi e morbide (valga per tutte la tenera “Bolle”), non disdegnando di omaggiare, difficile sapere quanto consapevolmente, la vecchia scuola dei cantautori. Il sopraggiungere improvviso di un sax nel mezzo di “Salice”, ricorda le vecchie scorribande di Bob Fix, quando, nel pieno degli anni ’70, con il suo strumento a fiato invadeva i vinili di quel decennio. E cosa pensare dell’attacco di “Signora paura”, e della sua similitudine con l’incipit di “Non è nel cuore” di Eugenio Finardi? Omaggi, forse, dai quali è comprensibile il rispetto per una scuola importante, nei confronti della quale il Nostro sembra voler apportare un ulteriore contributo di qualità. Ne è la dimostrazione la scelta di un batterista come Cristiano Bacherotti che, da quel che si può sentire, sembra avere dalla sua una solida formazione jazz.
Un disco che, in ultima analisi, funziona per bene, nonostante la voce di Hamid Grandi ricordi un po’ troppo da vicino quella del tragico Gatto Panceri. Senza offesa, sia chiaro. - Giuseppe Catani - Rockit
Discography
2002 EP "Nonostante Tutto" - Hamid Grandi and the Seven Quartet (V2 Records/Sony)
2012 "Corde" - Hamid Grandi
Photos
Bio
Hamid Grandi began studying classical guitar at the age of 9 under the guidance of Prof. Antonio Barbieri. When completing his studies he was awarded with a diploma with honors from the Conservatory "G. Verdi "in Milan. Having been part of numerous bands in the underground scene in Milan in the role of musician and producer, he has started playing unplugged versions of popular Italian songs that allowed him to perform in the most famous clubs in the north of Italy.
After this important phase in the role of performer of music of others, he devoted himself to composing his own songs.
May 2002 - participates in the exhibition of art music at the city of Sermide (Mantova) "Scrivendo Canzoni" (writing songs), winning the prize "Massimo Gorni" for best music.
October 2002 - participated in the competition "Operazione Musica", organized by "Jungle Sound Station" in Milan and was chosen to carry out an EP ("Nonostante Tutto" - V2 Records/Sony).
April 2003 - performs at "Il Locale" in Rome for the "Musica d'autore" organized by Audiocoop Lazio.
September 2003 - is the winner in the 3rd edition of the Italian songwriter award "Un Avventura" dedicated to Lucio Battisti, held in Molteno (Lecco).
December 2003 - opening act for Rossana Casale's concert at the theater "Cascina Commenda" Segrate (Milano).
September 2004 - opened Enrico Ruggieri's concert at the city park of Molteno (Lecco).
July 2005 - finalist for the prize "Premio Bindi" of Santa Margherita Ligure (Genova).
May 2006 - guest of "Polisuona" in Milan.
Since 2008, several concerts and live performances throughout Italy.
Since 2009 is in an artistic collaboration with David Giandrini who writes for Hamid "canzoni per piccoli e canzoni per grandi", a show theater concert that sees Hamid as a performer in auditoriums, squares and theaters.
Since 2010, writes for young performers including the song "Viene Sera" for the upcoming singer Amelie.
In 2012, release of his album "CORDE" with the participation of cellist Alexander Santaniello. Hamid Grandi now presents an album built on the simple complexity of singer/songwriter music, with love songs covering the sides that love and life bring with it.
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